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2010 L'ANNO DEL CONTATTO - SNAPPER

2010 L'ANNO DEL CONTATTO - SNAPPER

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Nove anni dopo la spedizione fallita dell'astronave Discovery One, il mondo sembra essere sull'orlo di una guerra nucleare a causa di una grave crisi politica tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica.

Alcuni scienziati sovietici hanno rilevato che il relitto della Discovery sta perdendo stabilità nella sua orbita attorno alla luna gioviana Io, alla quale si sta pericolosamente avvicinando, con il rischio imminente di un impatto, pertanto si rende necessaria una missione per investigare al riguardo. Per poter raggiungere al più presto la Discovery, viene proposto l'imbarco di un equipaggio statunitense sull'astronave sovietica Leonov, già disponibile alla partenza. Per guidare il gruppo di indagine viene scelto il dottor Heywood Floyd, direttore della precedente missione, il quale, dopo che essa era fallita, era stato relegato al ruolo di docente universitario. Ottenuto il benestare dalla Casa Bianca a scopo propagandistico, Floyd e due scienziati americani vengono posti in stato di ibernazione per essere ridestati all'arrivo a destinazione, ma il primo viene risvegliato anticipatamente per richiedergli delucidazioni su un'anomalia riscontrata sulla luna Europa: è stata rilevata della clorofilla, possibile segno di presenza di vita. Una sonda automatica inviata dalla Leonov a controllare, tuttavia, viene distrutta proprio quando la rilevazione parrebbe confermata. Tra la costernazione e lo scetticismo generale, Floyd ritiene vi possa essere relazione con il grande monolito avvistato nell'orbita di Giove.

Raggiunto con un'ingegnosa e ardita manovra il relitto della Discovery, vengono ridestati gli altri due scienziati americani, i dottori Curnow e Chandra, i quali rimettono in funzione rispettivamente i sistemi di bordo dell'astronave e il computer di bordo HAL 9000. Chandra rivela il motivo del malfunzionamento di HAL che aveva causato la morte del precedente equipaggio, rilevando l'istruzione impartita all'elaboratore dal governo americano di mentire all'equipaggio sullo scopo della missione di allora, l'indagine su una trasmissione extraterrestre, che contravveniva alla natura dell'elaboratore, pensato per collaborare con gli esseri umani senza alcun tipo di alterazione e omissione.

Le due astronavi raggiungono quindi il monolito, che si rivela ancora una volta impenetrabile: il cosmonauta sovietico Maxim Brajlovsky tenta di avvicinarsi con una capsula ma viene risucchiato sotto forma di energia, similmente a quanto era accaduto a David Bowman, il comandante della Discovery Uno (del quale l'ultima traccia pervenuta è una registrazione audio nella quale egli esclama, con voce molto distorta: "Mio Dio! È pieno di stelle!").

Il precipitare degli eventi politici sulla Terra tra le superpotenze, giunte ormai in uno stato di guerra aperta,[2] costringe i due equipaggi a rientrare e isolarsi nelle rispettive astronavi, con le comunicazioni ridotte alle sole situazioni di emergenza. Floyd riceve improvvisamente la visita di Bowman, il quale si è evoluto trasformandosi in una forma di vita superiore non legata alla materia[3]. Bownan esorta Floyd a lasciare l'orbita gioviana entro due giorni, senza attendere la finestra di lancio prevista dopo circa un mese, in quanto, stando alle sue parole, a breve accadrà "qualcosa di meraviglioso".

Floyd informa quindi i sovietici dell'urgenza eccezionale, persuadendo la comandante Tanya Kirbuk con l'avvertimento che nello spazio circostante si stanno verificando eventi insoliti: il monolito è inspiegabilmente scomparso e l'atmosfera gioviana è soggetta a una serie di trasformazioni rilevanti, quali la comparsa di una chiazza nera che va espandendosi, come se il pianeta si stesse contraendo su sé stesso. Curnow e i colleghi ancorano le due astronavi tra loro in modo che la Discovery dia alla Leonov una spinta sufficiente per abbandonare l'orbita gioviana. Chandra riprogramma HAL per la ripartenza anticipata senza spiegargliene il motivo, che dovrà poi chiarire all'ultimo istante, non senza remore e timori. L'elaboratore comprende il rischio per la vita degli equipaggi, la cui conservazione resta il suo obiettivo primario, e la necessità imprescindibile di accendere i motori, seppur consapevole che finirà distrutto insieme alla nave. Chandra chiede a HAL se vuole che resti con lui, malgrado sappia che facendo ciò potrebbe morire, ma il computer rifiuta, ritenendo di dover continuare da solo, e ringrazia lo scienziato per avergli detto la verità.

La trasformazione di Giove ne causa il collasso, innescando una fusione termonucleare. Sulla Leonov, giunta ormai a distanza di sicurezza, i due equipaggi assistono quindi alla trasformazione del pianeta in una nuova stella, un secondo Sole, visibile dalla Terra. Poco prima che l'onda d'urto distrugga la Discovery, Bowman contatta HAL chiedendogli di orientare l'antenna verso la Terra e trasmettere un messaggio di pace, che però contenga l'ordine perentorio di non tentare di atterrare su Europa, in quanto è l'unico corpo celeste non appartenente ai terrestri. HAL dice di avere paura di quello che sta per accadere, ma il suo ex comandante lo rassicura che gli starà vicino e che presto andrà nello stesso luogo in cui si trova lui, ascendendo allo stesso suo livello.

Nel finale Floyd, mentre sta per essere ibernato, registra un messaggio per il figlio nel quale racconta che il vedere una nuova stella in cielo ha portato i leader politici sulla Terra a cessare le ostilità e si dichiara ottimista sul futuro del pianeta, in quanto l'umanità si sta affacciando a un'era in cui vi saranno due Soli, il cielo non sarà mai più buio e nuovi pianeti e lune saranno disponibili allo sviluppo di nuove civiltà umane in pacifica collaborazione. Su Europa, nel frattempo, la nuova stella scioglie i ghiacci e permette lo sviluppo della vita: a vegliare su di essa, in un punto imprecisato del satellite, si erge ora un monolito nero.

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