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IL PATRIOTA - JEWEL BOX
IL PATRIOTA - JEWEL BOX
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Carolina del Sud, 1776. Benjamin Martin, un colono americano rimasto vedovo, vive con i suoi sette figli in tranquillità, dopo aver combattuto la lunga guerra tra britannici e francesi per il controllo delle colonie nordamericane, durante la quale si è distinto come eroe di guerra. La prospettiva di una rivolta contro i britannici, agli albori della Guerra di indipendenza americana, non lo convince e si oppone, inutilmente, di fronte ai suoi concittadini davanti a tale eventualità.
Ma la guerra inizia e la sua preoccupazione è rivolta al figlio Gabriel, che si è arruolato nell'esercito continentale, il quale subisce diverse sconfitte sul campo a causa dell'inesperienza dei soldati. Gabriel tornato a casa ferito dopo una battaglia svoltasi nel campo di fronte alla proprietà di Benjamin, viene fatto prigioniero dallo spietato colonnello inglese William Tavington. Questi, inoltre, uccide l'altro figlio di Benjamin, Thomas, davanti agli occhi del padre. Benjamin si vede dunque costretto a riprendere le armi, schierandosi dalla parte degli Americani. Recluta allora dei volontari con i quali opera agguati e atti di guerriglia, guadagnandosi il soprannome di "Spettro": comprende infatti che affrontare gli Inglesi in campo aperto è penalizzante. Riesce così a cambiare gli equilibri della guerra nella Carolina del Sud per trattenere gli Inglesi a muoversi verso Washington nell'attesa di supporti militari che sono attesi dalla Francia. Durante i mesi trascorsi nell'esercito Gabriel sposa, dopo essersene innamorato, Anne Howard, vecchia conoscenza infantile e figlia di un amico e sostenitore di Benjamin.
Intanto, a causa dei grandi insuccessi riportati dai suoi uomini, il generale Charles Cornwallis autorizza il colonnello Tavington a utilizzare ogni metodo, anche se poco onorevole, per stanare Benjamin e gli altri volontari. Infatti, dopo pochi giorni, la casa dove si erano rifugiati i figli e la cognata di Martin viene data alle fiamme da un reparto comandato da Tavington, con conseguente assassinio dei badanti della casa. La famiglia di Benjamin viene trasferita in un luogo segreto al sicuro da altre incursioni inglesi.
Una tragica sorte tocca ad Anne e alla sua famiglia: su ordine di Tavington tutti gli abitanti del villaggio dove vivevano vengono chiusi in una chiesa, che viene poi data alle fiamme. Martin e gli altri arrivano tardi, quando ormai la chiesa è rasa al suolo. Gabriel, accecato dall'ira, si lancia all'inseguimento del colonnello insieme a un piccolo gruppo di volontari; riesce a ferirlo, ma viene ucciso durante lo scontro. Benjamin, addolorato dalla morte del figlio, perde la motivazione nel combattere e in un primo momento rinuncia a partire per la battaglia decisiva, ma cambia idea ricordando la determinazione e il coraggio del figlio perduto.
Nella battaglia finale (ispirata alla Battaglia di Cowpens) l'esercito britannico, in numero molto maggiore rispetto a quello americano, composto in parte anche da volontari, sembra inizialmente riuscire a tenere testa ai patrioti, ma dopo una finta ritirata strategica gli americani riprendono velocemente terreno tramite delle prolungate sparatorie. Sul campo Benjamin, per vendicare la morte dei suoi due figli, affronta Tavington e lo uccide. Durante la battaglia, per superbia, Cornwallis commette errori strategici importanti e viene duramente sconfitto grazie alla strenua resistenza delle truppe americane. Le truppe di Cornwallis ripiegano verso il nord dove vengono circondate dall'esercito del generale Washington. L'arrivo dei francesi pone fine alla guerra, vinta dagli americani.
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