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IL SIGNORE DEGLI ANELLI LA TRILOGIA CINEMATOGRAFICA
IL SIGNORE DEGLI ANELLI LA TRILOGIA CINEMATOGRAFICA
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LA COMPAGNIA DELL'ANELLO
Nella Seconda Era, Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor, donò tre anelli ai re degli elfi, sette ai re dei nani e nove agli uomini; tutti loro, però, furono ingannati dall'Oscuro Signore, il quale forgiò l'Unico Anello, in grado di controllare tutti gli altri. Nella battaglia contro Sauron, Isildur, figlio del re degli uomini Elendil, tagliò a Sauron il dito al quale era infilato l'Anello, ottenendo così la vittoria. Egli, preso l'Anello, si lasciò corrompere dal suo potere e ignorò il consiglio dell'elfo Elrond di gettarlo tra le fiamme del vulcano Monte Fato, per sconfiggere definitivamente il nemico. Questa scelta gli costò la vita, portò alla rovina la razza degli uomini e alla perdita dell'Unico Anello il quale, in seguito, pervenne alla creatura Gollum, anche lui consumato dal suo potere. L'Anello, infine, abbandonò Gollum e fu raccolto dall'hobbit Bilbo Baggins.
Nel presente, lo stregone Gandalf il Grigio arriva a Hobbiville per i festeggiamenti dei 111 anni del suo amico Bilbo il quale, durante la festa, indossa l'Anello e scompare, con l'intenzione di fuggire a Gran Burrone; Gandalf però lo convince a lasciare l'Anello al nipote Frodo Baggins. Dopo qualche tempo, Gandalf torna a Hobbiville e studia l'Anello, scoprendo, gettandolo nel fuoco, un'incisione in linguaggio nero, capendo che Sauron è tornato e ha inviato i Nazgûl, spettri che un tempo erano i nove re umani, a cercare l'Anello. Frodo parte per il villaggio di Brea, accompagnato dal suo giardiniere Samvise "Sam" Gamgee, mentre Gandalf si dirige a Isengard per riferire a Saruman il Bianco, capo dell'Ordine degli stregoni, quanto accaduto e ottenere consigli. Saruman, tuttavia, ha deciso di schierarsi dalla parte di Sauron: nasce così uno scontro, da cui Gandalf esce sconfitto venendo imprigionato nella torre di Orthanc. Saruman, su ordine di Sauron, crea un esercito di orchi Uruk-hai, molto più potenti dei normali orchi; nel frattempo, Gandalf scappa con l'aiuto della Grande Aquila Gwaihir.
Al viaggio di Frodo e Sam si uniscono anche gli hobbit Meriadoc "Merry" Brandibuck e Peregrino "Pipino" Tuc; i quattro vengono intercettati dai Cavalieri Neri, ma riescono a raggiungere la locanda del Puledro Impennato a Brea, dove Gandalf aveva loro dato appuntamento; ma lo stregone è assente. Frodo, per sbaglio, indossa l'Anello, attirando così i Cavalieri Neri, i quali raggiungono Brea per attaccare gli hobbit, ma un ramingo, conosciuto come Grampasso, li salva, per poi partire con loro per Gran Burrone. Durante la sosta a Colle Vento, però, sono raggiunti dai Nazgûl, il cui capo ferisce Frodo con un pugnale di Morgul. Frodo, però, viene soccorso dalla principessa Arwen, figlia di Elrond, che lo conduce a Gran Burrone proteggendolo dai nove spettri: qui Frodo viene curato e, al suo risveglio, incontra Gandalf, i suoi amici hobbit e anche suo zio Bilbo. Elrond convoca a Gran Burrone un consiglio con i rappresentanti dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo, tra cui: Gimli per i nani, Legolas per gli elfi e Boromir per gli uomini. Viene deciso di distruggere l'Anello gettandolo nel Monte Fato, dove fu forgiato. Frodo si offre per compiere la missione e a lui si uniscono Gandalf, Grampasso (il cui vero nome è Aragorn, erede di Isildur e del trono di Gondor), Legolas, Gimli, Boromir, Sam, Merry e Pipino.
La Compagnia si dirige alla Breccia di Rohan ma, essendo il passaggio sorvegliato dalle spie di Saruman, decide di affrontare il passo di Caradhras. Saruman, però, ostacola il gruppo, costringendolo a passare per le miniere di Moria, regno di Balin, cugino di Gimli. Giunti alle miniere scoprono che tutti i nani sono stati sterminati dai goblin. Durante il viaggio, Frodo e Gandalf si accorgono che la Compagnia è seguita da Gollum, che si credeva fosse ancora imprigionato a Barad-dûr, fortezza di Sauron. La Compagnia giunge alla tomba di Balin, dove viene attaccata dai goblin e da un troll di caverna. I nove compagni, dopo averli sconfitti, si recano al ponte di Khazad-dûm, dove li aggredisce un Balrog, un demone del mondo antico: Gandalf, per salvare la Compagnia, si scontra con lui e, apparentemente, ha la meglio, facendo precipitare il mostro nell'abisso; il Balrog, però, usa la sua frusta infuocata per trascinarlo con sé. Aragorn guida la Compagnia al bosco di Lothlórien, regno di Celeborn e della dama della luce Galadriel. La Compagnia lascia il regno di Galadriel con gli omaggi ricevuti dagli elfi e continua il viaggio lungo il fiume. Nel frattempo, gli Uruk-hai di Saruman, comandati da Lurtz, sono sulle tracce della Compagnia, con l'ordine di catturare gli hobbit e portarli vivi al cospetto dello stregone.
Mentre si riposano sulla sponda del fiume, Boromir, offuscato nella ragione a causa della vicinanza all'Anello, aggredisce Frodo tentando di sottrarglielo e l'hobbit, impaurito, lo indossa. Sopraggiungono, intanto, gli Uruk-hai e il primo ad affrontarli è Aragorn, consentendo a Frodo di fuggire; in suo aiuto giungono anche Legolas e Gimli. Merry e Pipino, per salvare Frodo, richiamano l'attenzione degli Uruk-hai, che li rapiscono. Nel frattempo, Boromir li raggiunge per aiutarli, ma viene trafitto dalle frecce di Lurtz; nonostante Aragorn riesca a uccidere l'orco, Boromir muore. Nel frattempo, Frodo, deciso a proseguire la missione da solo, sale su una canoa, ma l'amico fidato Sam, per mantenere la parola data a Gandalf, non vuole abbandonarlo; così i due proseguono il viaggio insieme. Aragorn, Legolas e Gimli, intanto, partono alla ricerca di Merry e Pipino.
LE DUE TORRI
Durante la marcia verso Mordor, Frodo e Sam si accorgono di essere seguiti e tendono una trappola al loro inseguitore, Gollum, catturandolo e strappandogli la promessa di essere accompagnati a Mordor in cambio della libertà. A Isengard, Saruman crea sempre più Uruk-hai per la guerra contro Rohan e si allea con gli uomini delle montagne. In uno scontro con le forze di Saruman, Théodred, figlio del re Théoden, rimane gravemente ferito, per poi essere ritrovato dal cugino Éomer, in fin di vita, e condotto a Edoras. Qui Éomer è bandito da Rohan, dopo uno scontro verbale con Grima Vermilinguo, in cui il nipote del Re manifesta i suoi sospetti verso di lui: infatti, in segreto, Grima lavora per Saruman e ritiene pericolosa la presenza di Éomer. La cacciata di Éomer lascia la sorella di quest'ultimo, Éowyn, inerme e indifesa alle trame del viscido consigliere dello zio.
Nel frattempo, il gruppo di Uruk-hai che ha rapito Merry e Pipino, a cui si sono uniti alcuni orchi provenienti da Mordor, giunti alla foresta di Fangorn, viene raggiunto dai cavalieri comandati da Éomer che li trucidano. Aragorn, Legolas e Gimli, sulle tracce degli Uruk-hai, incontrano Éomer, il quale riferisce loro che gli orchi sono distrutti e che non ci sono sopravvissuti. I tre si recano sul luogo dello scontro e Aragorn capisce che gli hobbit si sono salvati rifugiandosi nella foresta di Fangorn. Entrandovi aspettandosi di trovare gli hobbit, i tre, invece, incontrano Gandalf, che credevano morto dopo lo scontro con il Balrog: con la sconfitta del mostro, infatti, anche lo stregone era morto, ma è stato riportato in vita per terminare il suo compito. Lo stregone, che si presenta ora come Gandalf il Bianco, suggerisce ai tre di non seguire più gli hobbit, poiché li ha messi sotto la protezione di Barbalbero, un Ent della foresta. I quattro, quindi, devono raggiungere Edoras per liberare il Re di Rohan, Théoden, dall'incantesimo di Saruman, il quale l'ha intorpidito nel corpo e nella mente e lo ha reso incapace di agire.
Sméagol, Frodo e Sam, dopo aver superato le Paludi Morte e raggiunto il Nero Cancello di Mordor, non riescono a entrare e riprendono il viaggio per un'altra via, nota solo a Gollum. Durante una sosta, i tre s'imbattono in un esercito di Haradrim diretti a Mordor, insieme a degli Olifanti. Il gruppo, però, non si accorge della presenza degli uomini di Gondor, capitanati da Faramir, che attaccano l'esercito nemico e catturano Frodo e Sam, ritenendoli delle spie. I due sono condotti in un rifugio, dove Frodo rivela a Faramir che sono partiti da Gran Burrone con altri sette compagni. Faramir, allora, informa i due hobbit della morte di Boromir, rivelando che era suo fratello. Sméagol, sfuggito alla cattura, è sorpreso da Faramir e i suoi uomini nello Stagno Proibito, dove viene catturato grazie all'aiuto di Frodo, per evitare che venisse ucciso. Gollum, dopo essere stato picchiato dagli uomini di Faramir, svela il segreto dell'Anello del Potere. Faramir, quindi, decide che l'Anello andrà a Gondor; un'occasione per lui di dimostrare il suo valore, donandolo così a suo padre, Sovrintendente di Gondor. Nel frattempo, Théoden viene risvegliato dall'incantesimo di Saruman e Grima viene cacciato da Édoras. Il Re, poiché la guerra incombe su Rohan, ordina al popolo di rifugiarsi al Fosso di Helm per poter affrontare i nemici; tutti gli abitanti e i cavalieri di Rohan, così, abbandonano la città per recarsi alla fortezza. Gandalf, invece, si dirige a nord a cercare rinforzi.
Durante l'esodo della gente di Rohan, Grima informa Saruman, il quale manda una squadra di mannari selvaggi per attaccarli. Nello scontro, sono vittoriosi gli uomini di Rohan, ma Aragorn cade in un burrone, trascinatovi da un mannaro. Dopo la battaglia, i sopravvissuti raggiungono il Fosso di Helm, dove si preparano all'imminente scontro; ritorna anche Aragorn, salvatosi dal dirupo e recante notizie riguardanti il nemico, che conta un esercito di diecimila Uruk-hai. Agli uomini di Rohan si unisce uno squadrone di elfi guidati da Haldir, inviati da Elrond, Celeborn e Galadriel per onorare l'antica alleanza tra elfi e uomini. Nel frattempo, Saruman scopre il punto debole del Fosso di Helm: una grata di drenaggio dell'acqua. La battaglia inizia e sembra svolgersi a favore dei difensori; Saruman, però, ha sintetizzato una polvere da sparo molto potente, con la quale crea delle "bombe" che gli Uruk-hai sfruttano per aprire una breccia. Nel varco così ottenuto si riversano ondate di Uruk-hai, i quali riescono a conquistare parte del Fosso. I difensori si rifugiano all'interno della torre della fortezza, per poi tentare un'ultima difesa con una carica a cavallo in mezzo agli Uruk-hai. L'arrivo di Gandalf e dei Rohirrim di Éomer, che lo stregone era andato a cercare, fanno terminare la battaglia a favore di Rohan.
Dopo che Merry cerca invano di convincere gli Ent a entrare in guerra contro Saruman, Pipino chiede a Barbalbero di accompagnare lui e Merry verso sud, in modo che il vecchio Ent veda lo scempio compiuto da Saruman alla foresta. Infuriato, Barbalbero richiama gli altri Ent e muove guerra a Saruman, il quale viene colpito alla sprovvista, venendo subito sopraffatto, finendo prigioniero nella sua torre. Nel frattempo, Sauron attacca Osgiliath, ultima roccaforte di Gondor prima di Minas Tirith, difesa dall'armata di Faramir. Durante la battaglia, il Capitano di Gondor decide di lasciare liberi Frodo, Sam e Gollum, dedicandosi alla difesa della città, nonostante la loro netta minoranza. Con l'esito della Battaglia del Fosso di Helm, Saruman è sconfitto, ma Sauron ha esteso il suo potere invadendo Gondor, mentre Gollum trama alle spalle di Frodo e Sam per impadronirsi dell'Anello.
IL RITORNO DEL RE
Due hobbit, Sméagol e Déagol, stanno pescando. All'amo di Déagol abbocca un pesce molto grande che trascina l'hobbit in acqua. Il pesce riesce a scappare, ma l'hobbit è attratto da un bagliore sul fondo, che si rivela essere l'Unico Anello. Quando Déagol torna a riva con l'Anello, Sméagol lo vede, ne desidera fortemente il possesso e glielo chiede come regalo di compleanno, ma Déagol si rifiuta. Nasce così uno scontro che sfocia nella morte di Déagol. Divenuto il Portatore dell'Anello, Sméagol è lentamente consumato e trasformato dal potere oscuro dell'oggetto e, rintanatosi a vivere nelle profondità della terra, diviene in seguito Gollum.
Nel presente, Gandalf, Théoden, Éomer, Aragorn, Gimli e Legolas si recano a Isengard e incontrano Merry e Pipino, i quali narrano loro il trionfo di Barbalbero e degli Ent su Saruman che, ormai a corto di poteri, è rinchiuso nella torre di Orthanc. Subito dopo Pipino trova il Palantír e lo prende, ma Gandalf glielo toglie di mano. Il gruppo torna a Edoras; Pipino, mentre tutti dormono, prende in mano il Palantír, attirando così su di sé l'occhio di Sauron. Fermato in extremis, riferisce a Gandalf quanto ha visto: l'albero bianco di Gondor; lo Stregone Bianco e Pipino, così, partono per Minas Tirith, dove Gandalf cerca di convincere il sovrintendente, Denethor, a prepararsi all'attacco di Sauron, ma questi, sconvolto dalla morte del figlio Boromir, ha perso il lume della ragione. Nel frattempo, Frodo, Sam e Gollum arrivano a Minas Morgul, dove vedono uscire un grande esercito comandato dal Re stregone di Angmar. Mentre salgono le ripide scale di roccia che portano a Cirith Ungol, Gollum fa credere a Frodo, sconvolto dalla fatica e debilitato dall'Anello, che Sam voglia impadronirsi del potente oggetto; Frodo, quindi, dice a Sam di andarsene. Nel frattempo, Aragorn convince re Théoden ad accorrere in aiuto di Gondor; viene, quindi, radunato un esercito di 6000 Rohirrim. Su suggerimento di Elrond, Aragorn, con Gimli e Legolas, attraversa i Sentieri dei Morti, infestati da un antico popolo che avrebbe dovuto aiutare Isildur e che, non avendo mantenuto la promessa, potrà trovare pace solo dopo aver aiutato il suo erede, Aragorn.
Faramir, figlio di Denethor, posto a difesa di Osgiliath, subisce un violento attacco da parte degli orchi comandati da Gothmog e dai Nazgûl, che lo costringono a ritirarsi assieme ai suoi pochi uomini. Tornato a Minas Tirith, il capitano di Gondor è incolpato da suo padre Denethor della perdita di Osgiliath, ed è obbligato a un folle contrattacco per poterla riconquistare. Faramir riesce a salvarsi, ma è gravemente ferito e Denethor, ormai impazzito di dolore, quando vede l'esercito di Sauron in arrivo, decide di suicidarsi insieme al figlio e ordina ai servi di preparare un rogo. Frodo, nel frattempo, entra a Cirith Ungol dove, tradito da Gollum, è assalito da Shelob, un immenso ragno discendente da Ungoliant. Sam, accortosi del tradimento di Gollum, torna indietro ad aiutare l'amico, sconfiggendo Shelob, ma è costretto a prendere l'Anello da Frodo, apparentemente morto. La difesa di Minas Tirith è organizzata da Gandalf, ma la superiorità numerica degli orchi è schiacciante e il cancello della città viene abbattuto. Gandalf, avvertito da Pipino, raggiunge Faramir sulla sommità della cittadella, per salvarlo dalla pazzia di Denethor. Lo stregone riesce a salvare Faramir ma, a seguito della colluttazione, Denethor prende fuoco e si getta dalla rupe che sovrasta la città. Gli orchi, intanto, avanzano all'interno di Minas Tirith, ma all'alba giungono sul campo i cavalieri di Rohan che, con una carica travolgente, sbaragliano le file del nemico. A questo punto, però, arrivano gli enormi olifanti, che creano disordine e scompiglio tra i difensori.
L'arrivo di Aragorn, Legolas, Gimli e l'esercito dei morti, conclude la battaglia a favore di Gondor e Rohan. Théoden, però, resta gravemente ferito nello scontro con il Re stregone che Éowyn, prima della morte dello zio, riesce a uccidere con l'aiuto di Merry. Sconfitto l'esercito di Sauron, Aragorn ha l'idea di marciare verso Mordor, in modo da attirare su di loro l'attenzione di Sauron, distraendolo così da Frodo, il quale può recarsi all'interno del Monte Fato per distruggere l'Anello. Frodo, intanto, ancora vivo dopo l'attacco di Shelob, è catturato dagli orchi, ma, dopo essere stato salvato da Sam, recupera l'Anello e riprende il viaggio con il fedele amico. Arrivati alle pendici del Monte Fato, però, i due hobbit si scontrano nuovamente con Gollum e, mentre Sam combatte, Frodo entra nella voragine del vulcano per gettare l'Anello. Arrivato al momento cruciale, però, l'hobbit cede alla sua corruzione e lo indossa, rivelando così la sua posizione a Sauron, che invia immediatamente i Nazgûl contro di lui. Prima di loro, però, arriva Gollum che, con un morso, strappa il dito con l'Anello a Frodo e, durante la colluttazione che segue, cade nella lava trascinando con sé l'Unico Anello, che così è finalmente distrutto. Barad-dûr, così, crolla, l'esercito di Mordor viene spazzato via e lo spirito di Sauron è sconfitto definitivamente.
Frodo e Sam sono tratti in salvo dalle Aquile, arrivate in loro soccorso grazie a Gandalf, che li portano a Gondor, dove si ricongiungono con il resto della Compagnia. Tempo dopo, a Minas Tirith, si celebrano l'incoronazione di Aragorn come re di Gondor e il suo matrimonio con Arwen, figlia di Elrond. Gli hobbit tornano nella Contea e, pochi anni dopo, Frodo decide di partire insieme a Bilbo, Gandalf e gli ultimi elfi rimasti (tra cui Elrond, Celeborn e Galadriel) verso Valinor, chiudendo così la Terza Era della Terra di Mezzo.
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