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L'ARCA DI NOE'

L'ARCA DI NOE'

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La pellicola si apre con alcuni animali ed esseri umani impersonanti i sette peccati capitali: Superbia (rappresentato da un pavone), Invidia (rappresentata da un serpente), Accidia (rappresentata da un bradipo), Lussuria (rappresentata da un riccio), Gola (rappresentata da una rana), Ira (rappresentata da un babbuino) ed Avarizia (rappresentata da un uomo indigeno). Ciò determina la loro rovina poiché vengono uccisi o catturati e portati al mercato (dove gli animali uccisi vengono venduti ed i sopravvissuti vengono ridotti in schiavitù). Dio assiste all'umanità ed i suoi mali, dicendo al suo angelo assistente Bibbio che distruggerà il mondo. Un incontro con il gentile e devoto Noè, che libera uno schiavo nonostante la sua povertà, lo convince a dare all'umanità un'ultima occasione.

Dio appare a Noè come un fascio di luce dal cielo, dicendogli di costruire una grande arca per la sua famiglia e due esemplari di ogni specie animale per sopravvivere ad un diluvio. Noè lo dice alla sua famiglia, la quale pensa che sia pazzo. Vende la sua casa per uno stormo di colombe per consegnare messaggi a tutti gli animali, ma tutte le colombe, tranne una bianca di nome Essemmesse, falliscono nella missione. La colomba viene salvata dalla gentile leonessa Karalei, segretaria dell'anziano Re Parrucco e della regina Oriana. Karalei consegna il messaggio di Noè a Parrucco, che convoca una riunione di emergenza degli animali. Il figlio viziato di Parrucco, Tanga, riceve metà della lettera strappata da una finestra, mal interpretando il messaggio di Noè come un invito ad una crociera di lusso. Tanga ci resta contrariato quando Karalei gli squalifica ogni sua possibile femmina per la crociera, mentre la tigre maschio Tartaro, insieme ai suoi sgherri, spera di governare il regno animale del mondo post-diluvio.

Noè termina l'arca e gli animali arrivano. Karalei viene inviata per organizzare e supervisionare il viaggio, ma gli erbivori chiedono rassicurazioni sul fatto che i carnivori non li mangeranno una volta a bordo. Tartaro (per non destare sospetti) dichiara di punire qualsiasi atto di violenza durante il viaggio. Inizia a piovere e gli animali si precipitano sull'arca. Tanga incita Karalei a salire a bordo dell'arca dopo che la sua futura compagna è stata schiacciata da un ippopotamo.

Farlok e Arzilla, una coppia di avidi e disonesti mercanti che hanno comprato la casa di Noè, vedono l'arca in lontananza. Nel panico mentre l'acqua sale intorno a loro, vi si arrampicano. Karalei cerca di mantenere l'ordine e convincere Tanga a prendere sul serio i suoi doveri, ma il giovane leone si reca in un club. Si infatua di una conturbante pantera nera soubrette di nome Giobella, parte della banda di carnivori capitanata da Tartaro che intende governare sugli erbivori.

Dopo aver letto la lettera completa, Tanga affronta la situazione e cerca di capire come governare. Si avvicina sempre di più a Karalei, ma è ancora infatuato di Giobella. Sottocoperta con gli animali, Farlok e Arzilla si travestono da una specie fittizia chiamata "saltapicchi" per evitare di essere scoperti. Sotto un mucchio di letame trasportato sul ponte per lo smaltimento, i due e Noè (il quale li stava inseguendo) cadono nelle profondità dell'arca. Il figlio maggiore, Jafet, si offre volontario per salvarlo; Essemmesse, ferito, non può volare. I figli di Noè rompono il timone in un momento di tensione.

Farlok e Arzilla stordiscono Noè e lo abbandonano. Mentre Farlok maltratta gli animali più piccoli, colpisce Tartaro, che gli strappa la metà inferiore del travestimento. Giobella attira Tanga nella sua camera, dove gli scagnozzi di Tartaro usano il travestimento e del succo di pomodoro per incastrare Tanga, accusandolo di omicidio. Tartaro fa rinchiudere Tanga in un ripostiglio, ma gli amici erbivori del leone convincono Karalei della verità.

Noè riprende conoscenza e si prende cura di Essemmesse prima di mandarlo fuori da un oblò per cercare la terraferma. Gli amici di Tanga liberano quest'ultimo, il quale affronta Tartaro, che ha catturato gli altri erbivori. La loro battaglia finisce quando l'arca, alla deriva nell'Artico, colpisce una lastra di ghiaccio.

Gli animali vanno di nuovo nel panico, minacciando di fuggire finché Tanga non li raduna. Noè è tornato dalla sua famiglia sul ponte ed iniziano a riparare il timone. Dio permette a Bibbio di fermare la pioggia. Tanga si rende conto che la pece per le torce della nave scioglierà il ghiaccio e gli animali ne spargono barili sul lastrone. Tanga accende la pece, liberando l'arca. Farlok e Arzilla, credendo che l'arca si sia arenata, cadono sul ghiaccio mentre l'arca parte; fuggono da due orsi polari affamati, che sono rimasti nel loro habitat naturale.

Essemmesse torna all'arca con una foglia d'olivo. Tanga e Karalei si riconciliano mentre gli animali (tra cui Giobella in gabbia e la banda di Tartaro, incastrati in un pannello di muro) festeggiano sul ponte. Dio si gode i festeggiamenti, ma ammonisce Bibbio per aver lasciato acceso l'arcobaleno; durante i crediti, litigano sull'opera letteraria di Dio (la Bibbia) in corso.

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