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L'INFERNALE QUINLAN

L'INFERNALE QUINLAN

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Mike Vargas, un poliziotto messicano impegnato nella lotta alla famiglia Grandi, a capo di un imponente traffico di stupefacenti, è in luna di miele con la moglie Susie. Per caso i due assistono alla morte di un facoltoso imprenditore, la cui auto salta in aria nella località di Los Robles, appena attraversato il confine tra gli Stati Uniti e il Messico. La polizia americana chiama ad indagare sul delitto il capitano Quinlan, uomo dal carattere difficile e autoritario, ma Vargas partecipa alle indagini. Susie nel frattempo riceve minacce da parte di Joe Grandi, fratello del gangster in carcere grazie alle indagini di Vargas, che cerca di usarla per impedire al poliziotto di testimoniare al processo.

Le indagini sull'omicidio si concentrano sull'amante della figlia dell'imprenditore, Manolo Sanchez. Durante una perquisizione nel suo appartamento, nel bagno vengono rinvenuti due candelotti di dinamite in una scatola. Ma Vargas quella scatola l'aveva fatta cadere per sbaglio, vuota, pochi minuti prima del ritrovamento. Vargas capisce che Quinlan ha prodotto una prova falsa e che questa pratica disonesta fa parte dei suoi abituali metodi d'indagine. Infatti, sfogliando nei vecchi verbali, scopre che sono numerosissimi i casi in cui le prove prodotte da Quinlan e dal suo fedele collaboratore, il sergente Menzies, sono state contestate.

Orson Welles e Charlton Heston in una scena del film

Quinlan, che è comunque convinto di servire la giustizia, sebbene con metodi non ortodossi, non prende bene queste accuse, e la rabbia lo porta a ricominciare a bere. Joe Grandi vede nella rabbia di Quinlan un'ottima occasione per liberarsi di Vargas e gli propone un'alleanza. Il piano diabolico dei due consiste nel drogare Susie e farla ritrovare dalla buoncostume, in modo da minare la credibilità di Vargas e poterlo così ricattare.

Il piano viene messo in opera, ma Quinlan non si accontenta di questa messa in scena e uccide Joe Grandi strangolandolo. Susie, ritrovata in stato confusionale accanto al cadavere di Grandi, viene arrestata con l'accusa di omicidio. Il sergente Menzies, però, trova il bastone di Quinlan sul luogo del delitto e capisce tutto. Nonostante Quinlan un tempo gli abbia salvato la vita e sia il suo migliore amico, Menzies non può più stare al gioco e decide di collaborare con Vargas.

Munito di un microfono nascosto, Menzies va a cercare Quinlan, che nel frattempo si è rintanato dalla vecchia amica Tanya, tenutaria di un bordello. Quinlan, ubriaco, confessa al sergente sia il complotto ai danni della moglie di Vargas, sia l'uso disinvolto di prove false per risolvere numerosi casi in passato, mentre Vargas, nascosto poco lontano, registra la conversazione. Quinlan, però, capisce l'inganno e spara a Menzies con la pistola del poliziotto messicano, rubata al momento del rapimento della moglie. Poi, minaccia di uccidere anche Vargas, dicendogli che farà ricadere su di lui la colpa dell'omicidio di Menzies. Quest'ultimo tuttavia, non è ancora morto e con le ultime forze rimaste, spara a Quinlan e lo uccide.

Nel frattempo giunge la notizia che Manolo Sanchez ha confessato di essere colpevole dell'omicidio del quale Quinlan lo aveva accusato: anche questa volta l'intuito del vecchio poliziotto non aveva fallito.

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