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MEN IN BLACK 3 MIB 3

MEN IN BLACK 3 MIB 3

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Il criminale intergalattico Boris "l'animale" fugge, con la complicità di Lily Poison, dalla prigione LunarMax, situata sulla Luna, con l'intento di tornare indietro nel tempo per uccidere l'agente K, che, il 16 luglio 1969, il giorno del lancio dell'Apollo 11, lo aveva arrestato amputandogli un braccio. Dopo aver investigato sull'impatto di una navicella spaziale a New York, K e l'agente J si recano in un ristorante cinese, dove J rivela di non aver mai conosciuto suo padre, morto quando era bambino, e di conservare di lui soltanto un orologio da taschino. Dopo avere ingaggiato uno scontro a fuoco con un gruppo di criminali alieni, K deduce che Boris è evaso, ritrovandosi faccia a faccia con lui al termine dello scontro e rimpiange di non averlo ucciso nel '69; rifiuta tuttavia ogni aiuto del compagno per riacciuffare il criminale. J ipotizza che l'episodio di quarantatre anni prima possa avere pesantemente influenzato il carattere difficile di K e cerca di investigare per proprio conto, ma l'agente O, subentrata al posto del defunto agente Z al comando dei MiB, glielo impedisce. Nel frattempo Boris fa ritorno al 1969 e uccide K, cancellandone così l'esistenza nel presente.

J sembra dunque l'unico a ricordare l'esistenza del suo compagno. O deduce dalle dichiarazioni e dagli strani sintomi di J, tra cui un'insana voglia di latte al cioccolato, che si è verificata una frattura nel continuum spazio-temporale. L'alterazione della storia ha come conseguenza l'invasione della Terra da parte dei Bogloditi, la razza di Boris, a causa dell'assenza di uno scudo protettivo attorno alla Terra, denominato ArcNet, che l'agente K avrebbe dovuto installare nel 1969. J effettua un salto temporale aiutato da Jeffrey Price, figlio del compagno di prigionia di Boris e inventore del dispositivo per viaggiare nel tempo. Con sole 24 ore a disposizione per fermare Boris, J giunge nel passato il 15 luglio 1969, un giorno prima della data fatidica, prima di partire quando Jeffrey capisce che J ricorda tutto dice la strana frase: "Tu eri presente".

A Coney Island incontra sia il Boris del passato sia il ventinovenne agente K. Mentre Boris riesce a fuggire, K arresta J per interrogarlo al quartier generale dei MiB. Non ottenendo alcuna risposta, ma constatando comunque che J è in possesso di informazioni riservate, K pone il suo futuro compagno in un grande e primitivo Neuralizzatore con l'intento di cancellargli la memoria. J è dunque costretto a cedere e a rivelare la verità sulla sua missione dal futuro. Una volta alleati, seppur ancora con qualche diffidenza, J e K seguono le tracce di Boris fino a una pista da bowling e poi al The Factory, lo studio / punto di ritrovo di Andy Warhol, che è in realtà l'agente sotto copertura W. Qui gli agenti incontrano Griffin, un alieno Arcaniano con la straordinaria facoltà di prevedere diversi futuri possibili. Ultimo sopravvissuto della sua specie, sterminata dai Bogloditi, Griffin vorrebbe evitare alla Terra la stessa fine ed è in possesso della tecnologia ArcNet che può salvare il pianeta. L'alieno fugge prima che Boris possa catturarlo e gli agenti lo ritrovano allo Shea Stadium, dove fornisce loro il dispositivo ArcNet e le indicazioni per posizionarlo sul razzo lunare Apollo 11, il cui lancio è previsto da lì a meno di sei ore. Boris subito dopo riesce a catturare Griffin, ma gli agenti lo inseguono su dei monocicli e recuperano l'Arcaniano.

Al loro arrivo a Cape Canaveral, i due agenti con Griffin vengono arrestati dalla polizia militare. Un colonnello, tuttavia, permette agli agenti di svolgere la loro missione dopo che Griffin ha usato il suo potere premonitore per mostrargli quanto sono importanti J e K, dopo di che l'alieno si separa da loro, rivela però che la morte quel giorno deve prendere qualcuno. Alla piattaforma di lancio, J e K affrontano sia il Boris del 1969 che quello del 2012, sopraggiunto per aiutare il suo alter ego passato ad uccidere il suo nemico. J utilizza il dispositivo del salto temporale per prevedere gli attacchi del Boris del futuro e lo sconfigge facendolo cadere dalla piattaforma. K invece, combattendo il giovane Boris, rompe una tubatura che spruzza azoto liquido sul braccio sinistro dell'alieno, congelandolo e mandandolo in frantumi, facendolo precipitare nel vuoto. K infine riesce a posizionare l'ArcNet sul Saturn V, che una volta giunto in orbita sprigiona lo scudo protettivo attorno al pianeta che impedirà ai Bogloditi di invadere la Terra. Il Boris del 2012 muore incenerito dai propulsori del razzo spaziale in partenza.

Mentre J sta osservando da lontano e si prepara a tornare nel suo tempo, il Boris del 1969 esce dalla camera di scoppio e uccide il colonnello, per poi venire ucciso a sua volta da K, che avvertito precendente da J, della sua scelta la cambia. Un bambino esce allora da una vicina auto in cerca di suo padre e si avvicina a K. Il piccolo, che dice di chiamarsi James, esibisce un orologio da taschino, lo stesso tramandato a J da suo padre. Si scopre così che il bambino è il futuro agente J e che il colonnello ucciso da Boris era suo padre. K preferisce non rivelare la morte del padre al piccolo James, così lo neuralizza cancellandogli la memoria dell'episodio e dicendogli che suo padre era un eroe.

J, tornato al presente, incontra il suo partner K alla tavola calda dove è solito cenare e gli mostra l'orologio da taschino del padre. Il vecchio agente in cambio gli dice che è stato un onore averlo incontrato in quel giorno fatale, i due amici si riconciliano e insieme vanno felicemente in missione, continuando a vivere nuove avventure come Men in Black. Mentre lasciano il locale, Griffin, a pochi posti di distanza, osserva quello che è ora il suo momento preferito della storia umana.

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