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ORIZZONTI DI GLORIA

ORIZZONTI DI GLORIA

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Nel 1916, in uno château francese, il generale Georges Broulard, un membro dello stato maggiore francese, chiede al suo subordinato, l'ambizioso generale Paul Mireau, di inviare la sua divisione in una missione suicida per conquistare una posizione tedesca ben difesa chiamata "Formicaio". Mireau inizialmente rifiuta, adducendo l'impossibilità del successo, ma quando Broulard menziona una potenziale promozione, Mireau si convince rapidamente che l'attacco avrà successo. Mireau procede attraverso le trincee, chiedendo a diversi soldati se sono pronti a uccidere altri tedeschi e cacciando dal reggimento uno che mostra segni di shell shock. Mireau lascia la pianificazione dettagliata dell'attacco al colonnello Dax del 701º reggimento, nonostante Dax obietti che l'unico risultato dell'attacco sarà quello di indebolire l'esercito francese con pesanti perdite senza alcun beneficio.

Prima dell'attacco un tenente ubriaco, di nome Roget, che conduceva una missione di ricognizione notturna, manda avanti uno dei suoi due uomini. Sopraffatto dalla paura in attesa del ritorno dell'uomo, Roget lancia una granata e si ritira. Il caporale Paris, l'altro soldato in missione, trova il corpo del ricognitore, che è stato ucciso dalla granata, e affronta Roget, il quale nega qualsiasi illecito e falsifica il suo rapporto al colonnello Dax. La mattina dopo, l'attacco al Formicaio è un fallimento. Dax guida la prima ondata di soldati nella terra di nessuno sotto un fuoco pesante. Nessuno degli uomini raggiunge le trincee tedesche e la Compagnia B rifiuta di lasciare la propria trincea dopo aver subito pesanti perdite. Mireau, infuriato, ordina alla sua artiglieria di aprire il fuoco su di loro per costringerli sul campo di battaglia. Il comandante di artiglieria rifiuta di sparare ai propri uomini senza conferma scritta dell'ordine. Nel frattempo Dax ritorna alle trincee e cerca di radunare la Compagnia B perché si unisca alla battaglia, ma mentre si arrampica fuori dalla trincea, il corpo di un soldato francese morto lo investe.

Per deviare la colpa del fallimento, Mireau decide di far processare dalla corte marziale 100 soldati per codardia. Broulard lo convince a ridurre il numero a tre, uno per ogni compagnia. Il caporale Paris viene scelto perché il suo ufficiale comandante, Roget, desidera impedirgli di testimoniare sulle sue azioni nella missione di ricognizione; il soldato Ferol viene scelto dal suo ufficiale comandante perché "socialmente indesiderabile"; l'ultimo uomo, il soldato Arnaud, è stato scelto tramite estrazione a sorte nonostante avesse ricevuto due menzioni per eroismo in precedenza. Dax, che nella vita civile era un avvocato penalista, si offre volontario per difendere gli uomini. Il processo tuttavia è una farsa. Non vi è alcuna accusa scritta formale, non è presente uno stenografo e la corte si rifiuta di ammettere prove a sostegno dell'assoluzione. Nella sua dichiarazione conclusiva, Dax denuncia il processo: "Signori della corte, dichiarandoli colpevoli commettereste un delitto che vi ossessionerebbe fino alla fine dei vostri giorni". Tuttavia, i tre uomini sono condannati a morte.

La notte prima dell'esecuzione programmata, Dax si confronta con Broulard a un ballo mostrandogli dichiarazioni giurate di testimoni che attestano l'ordine di Mireau di sparare alle proprie trincee, nel tentativo di ricattare lo stato maggiore per risparmiare i tre uomini. Broulard accetta le dichiarazioni, ma congeda bruscamente Dax. La mattina dopo, i tre uomini vengono portati fuori per essere fucilati. Dax, sapendo perché Roget abbia scelto Paris, lo costringe a guidare l'esecuzione. Mentre un singhiozzante Ferol viene bendato, Paris rifiuta la benda di Roget e reagisce ambiguamente alle miti scuse del superiore. Arnaud, nel frattempo, è incosciente a causa di un pugno ricevuto da Paris in prigione e deve essere portato in barella per poi essere legato ad un palo. Tutti e tre gli uomini vengono quindi giustiziati.

A seguito delle esecuzioni, Broulard fa colazione con il gongolante Mireau, al quale rivela di aver invitato Dax a partecipare. Broulard dice poi a Mireau che verrà indagato per aver dato l'ordine di sparare ai propri uomini. Mireau si precipita fuori, protestando per essere diventato un capro espiatorio. Broulard offre quindi allegramente il comando di Mireau a Dax, supponendo che i tentativi di Dax di fermare le esecuzioni fossero uno stratagemma per ottenere il lavoro di Mireau. Scoprendo che Dax era in realtà sincero, Broulard lo rimprovera per il suo idealismo, mentre il disgustato Dax definisce Broulard un "vecchio sadico e degenerato". Dopo l'esecuzione, alcuni soldati di Dax fanno festa in una locanda. Il loro umore cambia mentre ascoltano una giovane prigioniera tedesca cantare "Der treue Husar". Dax, che sta ascoltando dall'esterno, viene informato che dovranno trasferirsi al fronte immediatamente, ma lascia che gli uomini si godano qualche minuto in più.

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