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QUEIMADA
QUEIMADA
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Queimada è un'isola immaginaria nell'arcipelago delle Antille, da diversi secoli sottoposta alla dominazione politica ed economica del Portogallo. Nel XIX secolo la corona britannica, interessata ad ampliare i propri commerci nella zona, appoggia la causa d'indipendenza della ricca borghesia dell'isola e invia a Queimada William Walker,[4] agente inglese sotto copertura diplomatica, incaricato di fomentare la rivoluzione borghese.[5] Questi, uomo pragmatico e intelligente, riesce a coinvolgere nella rivoluzione anche gli schiavi dell'isola, servendosi della leadership di José Dolores, uomo molto carismatico tra i diseredati. Con l'obiettivo di sostituire al controllo portoghese quello britannico, Walker stesso s'incarica d'indottrinare ideologicamente, di armare e di istruire José. Questi, con un piccolo gruppo di seguaci, rapina la banca centrale e con il bottino prepara la rivolta.
La rivoluzione riesce, ma non sarà il popolo a governare l'isola: Walker infatti ha messo in guardia i meticci borghesi, avvertendoli che il popolo non si fermerà all'indipendenza ma pretenderà l'uguaglianza sociale. Così si s'instaura il debole governo di Teddy Sanchez, mediocre rappresentante della borghesia locale. Per i contadini, a un padrone si sostituisce l'altro, mentre miseria e sudditanza restano uguali. José Dolores non sopporta di vedere vanificati i suoi sforzi di lotta e con la forza si impone sul trono lasciato libero dal viceré portoghese. Una volta al potere tuttavia si rende conto di non avere gli strumenti per provvedere all'economia dell'isola, a vendere lo zucchero e a sfamare la sua gente e Walker, con lo scopo di aprire il commercio dello zucchero al mercato inglese, lo convince che non è possibile mantenere l'economia senza un attivo sostegno bianco. Nel timore di rimanere tagliato fuori dalla civiltà e dal commercio, Dolores depone le armi e lascia a Sanchez il potere. Presto Sanchez viene brutalmente sostituito dal generale Prada, che ha intenzione di sottomettere definitivamente i contadini.
Dieci anni dopo, il rivoluzionario Dolores infiamma ancora una volta la sua gente per chiedere l'indipendenza economica dall'Inghilterra e l'uguaglianza di tutti gli uomini. Gli inglesi incaricano nuovamente Walker, ormai disilluso e in rovina economica, di fermare questa rivolta. Walker accetta e cerca di contattare il suo antico alleato José, ma questa volta è convinto che il movimento popolare non può essere domato se non con l'intervento diretto dei cannoni e delle truppe inglesi le quali, bruciando le piantagioni di canna da zucchero, fanno uscire allo scoperto i rivoltosi. Ancora una volta l'isola viene bruciata, come dice il nome in portoghese: queimada.
Walker, dopo aver catturato Dolores, gli offre una possibilità di fuga ma questi rifiuta: capisce che, liberandolo, gli inglesi vogliono evitare di creare una leggenda per il popolo dell'isola, e quindi accetta il destino dell'impiccagione, per essere d'esempio ai futuri rivoluzionari. Walker, moralmente sconfitto, sta per imbarcarsi e rientrare in patria ma viene pugnalato da uno degli uomini di Dolores.
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