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SALVATE IL SOLDATO RYAN - D-DAY 60° ANNIVERSARIO EDIZIONE COMMEMORATIVA 2 DVD
SALVATE IL SOLDATO RYAN - D-DAY 60° ANNIVERSARIO EDIZIONE COMMEMORATIVA 2 DVD
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Normandia, 1998. Un ottantenne statunitense arriva in Francia per visitare una tomba di un cimitero americano. Di fronte a essa, dopo un breve mancamento, ha un flashback che lo riporta a più di cinquant'anni prima, nel giugno del 1944, il giorno dello sbarco in Normandia.
Quel giorno John Miller, capitano della Compagnia C del 2º Battaglione Ranger, partecipa al sanguinoso assalto anfibio di "Omaha Beach", nella Normandia occupata dai tedeschi, sopravvivendo al terribile mitragliamento e bombardamento tedesco delle spiagge con parte dei suoi uomini, che - una volta sbarcati - guida nell'espugnazione di un bunker e alcune trincee. Il giorno seguente, a Washington, il capo di stato maggiore dell'esercito, generale George Marshall, apprende la notizia della morte di tre dei quattro fratelli della famiglia Ryan e che il quarto e ultimo fratello, il paracadutista ventiseienne James Francis Ryan, è disperso dopo i lanci avvenuti poche ore prima dello sbarco.
Il generale, dopo aver letto ad alcuni sottoposti una commovente lettera risalente al periodo della guerra di secessione americana, decide quindi di organizzare un'operazione di salvataggio per riportare il soldato Ryan a casa. La missione è affidata proprio al capitano Miller, che seleziona alcuni dei commilitoni più fidati prima di partire per setacciare la Normandia. La squadra è composta dal sergente Michael Horvarth, dall'impacciato interprete tecnico di quinto grado Timothy Upham, dai soldati scelti Richard Reiben e Adrian Caparzo, dal medico Irwin Wade e dai soldati semplici Stanley Mellish e Daniel Jackson.
Il gruppo avanza in solitudine nell'entroterra e arriva al devastato borgo di Neuville, diviso tra truppe tedesche e paracadutisti della 101st Airborne Division. Gli otto uomini raggiungono una palazzina diroccata dove incontrano una famiglia francese che vuole affidare loro la figlia più piccola: mentre Miller tenta di dissuaderli, un cecchino tedesco colpisce il soldato Caparzo; il tiratore scelto Jackson elimina il tedesco, ma Caparzo muore. Miller incontra il capitano Hamill e gli chiede se James Ryan sia tra i suoi uomini. Viene quindi condotto di fronte a Miller il soldato in questione che, tuttavia, non è l'uomo che stanno cercando, ma solo un omonimo. Il giorno seguente il plotone giunge in un improvvisato ospedale da campo, vicino al relitto di un aliante da trasporto, dove viene loro riferito da un soldato che Ryan si trova in una cittadina di nome Ramelle.
Durante l'avvicinamento al villaggio, il gruppo s'imbatte casualmente in una centrale radar danneggiata ma presidiata dai tedeschi: Miller, senza motivo apparente, opta per eliminarli, ma nel corso del breve scontro il medico Wade è mortalmente ferito alla schiena e poco dopo muore tra le braccia dei commilitoni. L'unico tedesco superstite si arrende. Jackson, Reiben e gli altri soldati (eccetto Upham, che esorta gli altri a non uccidere un prigioniero) picchiano il tedesco e si accingono a giustiziarlo sommariamente quando Miller interviene, li ferma, benda il prigioniero e gli dice di camminare per mille passi prima di togliersi la benda, poi lo lascia andare. La decisione del capitano genera una frattura nel gruppo, al punto che Reiben annuncia di voler tornare indietro, scatenando le ire del sergente Horvarth; a questo punto Miller medesimo rivela – per stemperare la tensione – la sua professione prima della guerra (oggetto di scommesse nella compagnia), ossia quella di insegnante di letteratura.
Ripresa la marcia, la squadra incrocia un semicingolato tedesco che viene però distrutto in un'imboscata da alcuni paracadutisti, tra i quali si trova James Francis Ryan. I ranger sono così condotti a Ramelle, dove un pugno di paracadutisti, guidati dal Caporale Walter Henderson, hanno difeso, e continuano a presidiare, un ponte di notevole valore tattico (è uno dei pochi ancora integro e, pertanto, obiettivo dei tedeschi per un contrattacco alle spiagge). Il capitano spiega come mai si trovi lì, annuncia a Ryan la morte dei suoi fratelli e anche l'ordine di rimpatrio. Ryan si rifiuta, non volendo abbandonare i suoi compagni; Miller, dopo uno scambio di opinioni con il sergente e amico Horvarth, decide di rimanere con i paracadutisti e così fa il resto del gruppo. Il capitano si dedica dunque a consolidare le difese con il poco materiale disponibile, ben sapendo che i tedeschi faranno uso di mezzi corazzati.
La battaglia a Ramelle sembra inizialmente favorevole agli statunitensi, che colgono di sorpresa la prima colonna tedesca guidata da un carro armato Tiger; tuttavia la superiorità numerica e di fuoco tedesca ha presto la meglio sui soldati americani, che vengono decimati. Muore Mellish, accoltellato in un corpo a corpo con un tedesco, quindi anche Jackson che, appostato in cima al campanile di una chiesa, viene abbattuto da un colpo di un cacciacarri Marder III. Ormai circondati e sottoposti a un fuoco intenso, i pochi superstiti si ritirano al di là del ponte con l'intenzione di farlo saltare in aria. Horvarth viene però colpito, spirando in pochi momenti, e Miller rimane frastornato da un'esplosione poco prima di attivare il detonatore; non appena ripresosi è raggiunto al torace da un proiettile, sparato dal medesimo tedesco che aveva lasciato andare. Improvvisamente l'avanzata tedesca è stroncata dal sopraggiungere di cacciabombardieri P-51 Mustang statunitensi, che seminano il caos.
Upham, sopravvissuto ai feroci scontri, ferma alcuni tedeschi e uccide il militare che ha ferito a morte Miller nonostante si fosse già arreso. Mentre fanteria e carri armati dalla costa fanno il loro ingresso a Ramelle, Miller prima di morire ha un ultimo scambio di parole con Ryan al quale raccomanda, affinché egli e i suoi compagni non siano morti invano, di meritarsi di essere sopravvissuto.
Il flashback termina, riportando al 1998 l'uomo ottantenne, che si rivela essere quindi il soldato Ryan. Egli, commosso, insieme alla moglie con i figli e il piccolo nipote, rende onore proprio alla tomba del capitano Miller e si chiede se si sia meritato di essere stato salvato e se abbia vissuto una buona vita.
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