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SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI
SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI
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Sulle montagne di un villaggio dell'Oregon, nel 1850, vivono i sette fratelli Pontipee: Adamo, Beniamino, Caleb, Daniele, Efraim, Filidoro e Gedeone, tutti giovani e scapoli, preoccupati più di spaccar legna e menar le mani che di trovar moglie. Adamo, il maggiore, decide di aver bisogno di una moglie per tenere la baita pulita e mangiare dei pasti decenti. Di conseguenza, quando scende al villaggio a valle per acquistare provviste, decide di trovare la sua futura moglie: conosce così Milly, la cameriera dell'osteria-locanda, con cui scocca il colpo di fulmine, coronato da immediate nozze.
Durante il viaggio per raggiungere la dimora dei Pontipee, Adamo non rivela a Milly dell'esistenza dei fratelli, ma, non appena messo piede in casa, Milly si rende conto della situazione: Adamo sembrerebbe averla sposata solo per avere una sguattera per sé e per i fratelli. Solo la decisione di Adamo di dormire su un albero per lasciarla tranquilla la persuade dei veri sentimenti del marito e del suo rispetto verso di lei. I primi giorni non sono facili: i fratelli Pontipee sono poco avvezzi alle buone maniere a tavola e alla pulizia, ma la buona cucina di Milly e le sue drastiche maniere cominciano ad avere positivi effetti sul loro comportamento. Milly insegna ai cognati a ballare e a corteggiare le ragazze con galanteria e finezza.
Il giorno della festa del paese, Milly, Adamo e i fratelli scendono al villaggio, dove è in programma una gara di velocità con i giovanotti della valle, che consiste nella costruzione di un magazzino in legno. La competizione è preceduta da un ballo, durante il quale i Pontipee dimostrano la propria abilità alle ragazze che hanno appena conosciuto e cominciato a corteggiare. La costruzione del magazzino, il cui premio è una vitellina, finisce però in una rissa: i Pontipee, invisi ai giovanotti del villaggio per le conquiste fatte in così breve tempo tra le ragazze, finiscono per fare a pugni con i rivali, con la conseguenza che l'abbozzo di magazzino finisce distrutto e sul terreno rimangono parecchi valligiani pesti e malconci.
Tornati alla loro baita in montagna, Milly si prende cura dei cognati feriti, che non hanno comunque altro pensiero che le ragazze incontrate al villaggio, dato che ognuno di loro ha già scelto la propria futura consorte. Nessuno osa però farsi avanti, poiché sanno che i genitori delle ragazze non acconsentirebbero mai al matrimonio con dei taglialegna di montagna. Adamo, tra il comprensivo e il derisorio, ricorda allora ai fratelli la storia del ratto delle Sabine e li istiga a regolarsi allo stesso modo, dicendo che a quel punto i loro genitori non potranno più opporsi al matrimonio: Adamo raccomanda di rapire anche il pastore per regolarizzare le coppie.
I fratelli si organizzano e portano a compimento il sequestro, ma non rapiscono il pastore protestante che dovrebbe sancire le unioni. Le ragazze dovranno così svernare nella casa dei Pontipee, poiché il passo tra le montagne che porta al villaggio è stato ostruito durante la fuga da una valanga e solo il disgelo primaverile potrà ristabilire i collegamenti. Milly è furente per l'accaduto e se la prende con Adamo, che ha istigato i fratelli, i quali vengono sfrattati di casa ed obbligati a dormire nella stalla per rispetto delle ragazze. Frattanto Adamo, rabbioso per le parole della moglie, decide di attendere la primavera in una baita in alta montagna.
I mesi passano e le ragazze cominciano a conoscere meglio e ad apprezzare i sei uomini. I genitori delle rapite, non appena il passo di montagna risulta aperto, radunano concittadini, cavalli ed armi per andare a riprendersi le figlie. I Pontipee, ricondotti alla ragione da Adamo, decidono di riconsegnare le ragazze pacificamente, per non correre il rischio di ferire, durante una eventuale sparatoria, i loro parenti. Ma le sei ragazze si impuntano per restare, e i Pontipee devono acciuffarle per caricarle sul carro e riportarle al villaggio. Durante questa generale colluttazione arrivano i parenti, che credono le loro figlie vittime di violenza e bloccano i sei Pontipee tenendoli sotto il tiro dei fucili. In quella si sente il pianto della figlioletta di Milly e Adamo. Il pastore, che ha accompagnato i suoi concittadini, spera che il neonato non sia di una delle ragazze, perciò le incoraggia a confessare, ma le sei fanciulle rispondono insieme che il figlio è di tutte loro. Non potendo sapere che la piccola è figlia dell'unica coppia già legittimamente sposata, le nozze riparatrici si rendono quindi obbligatorie per tutte e sei le ragazze e per i sei fratelli.
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