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STREET FIGHTER SFIDA FINALE

STREET FIGHTER SFIDA FINALE

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A Shadaloo, piccola cittadina costiera in un non ben precisato punto del Sud-est asiatico, il generale M. Bison regna come un dittatore. Dopo aver catturato dei cittadini occidentali, Bison pone un ultimatum alle Nazioni Alleate che lo stanno combattendo: pagare un riscatto di 20 miliardi di dollari entro 72 ore o gli ostaggi moriranno. Il colonnello William F. Guile, comandante delle truppe delle Nazioni Alleate, non ci sta e promette agli ostaggi che li salverà. Inoltre ha un motivo personale per farlo: Bison ha preso come ostaggio un soldato, un certo Carlos Blanka, detto Charlie, che per Guile è come un fratello.

Nel frattempo, in Thailandia, Ryu Hoshi e Ken Masters, il primo giapponese dal temperamento mite, il secondo americano scavezzacollo, si ritrovano al cospetto del boss della mafia thailandese Victor Sagat: gli stanno infatti vendendo armi potentissime che sono in realtà dei giocattoli, in quanto Ken e Ryu sono dei truffatori. I due vengono scoperti e obbligati a combattere nel giro di combattimenti clandestini di Sagat. Il primo incontro vede Ryu contro il campione di Sagat, Vega, un agile combattente mascherato che si serve di un'arma con tre lame appuntite. Nel bel mezzo dell'incontro, le forze delle Nazioni Alleate fanno irruzione e arrestano tutti, compresi Sagat, Vega, Ryu e Ken.

Il tempo stringe e gli ostaggi sono in fin di vita, ma chi ne sta facendo di più le spese è il povero Charlie: è stato infatti scelto da Bison come cavia umana per creare una bestia spietata al suo servizio che conosca solo odio e morte. Il dottor Dhalsim, un idealista pacifista, è però contrario al progetto e quindi modifica l'essere permettendogli di distinguere il bene dal male.

A Shadaloo intanto arriva anche una troupe televisiva, composta dalla giovane giornalista cinese Chun-Li Ziang e dai suoi cameramen Balrog, un ex pugile, ed Edmond Honda, un corpulento hawaiano ex lottatore di sumo la cui reputazione è stata infangata dalla setta di Shadaloo (era quasi vicino ad essere uno yokozuna, ovvero un grande campione di sumo). Anche Chun-Li ha un motivo personale per essere lì: Bison è responsabile dell'assassinio di suo padre, il giudice di pace di un villaggio cinese che in passato si oppose alla tirannia del perfido generale.

I protagonisti finiscono nella fortezza di Bison, che tenterà in tutti i modi di difendere il suo impero con l'aiuto dei suoi alleati Zangief e Dee Jay (che, scoperte le vere intenzioni di Bison, decidono di disertare in favore di Guile). Ma alla fine, Guile riesce a sconfiggere Bison, gli ostaggi vengono salvati e le forze del male soccombono di fronte all'unione delle forze del bene.

Nella versione home video è presente una scena dopo i titoli di coda in cui emerge il braccio di Bison che riattiva il computer, facendo intuire un potenziale sequel che poi non venne mai prodotto.

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