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VIAGGIO A KANDAHAR

VIAGGIO A KANDAHAR

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Nafas è una ragazza afgana trasferitasi in Canada, che avendo ricevuto una lettera dalla sorella che minacciava di suicidarsi durante l'eclissi, decide di andare a Kandahar prima che questo accada. Nascosta dietro un burqa, riesce ad attraversare il confine insieme ad una famiglia di rifugiati. Quando sono rapinati dai briganti e la famiglia se ne torna indietro, lei decide di continuare per la sua strada, prima insieme ad un ragazzo da poco espulso da una scuola coranica, poi ad un ex militare e ora medico afroamericano convertito all'Islam e disilluso dal verso che hanno preso le cose con il governo dei talebani.

Durante il film, Nafas si rende sempre più conto del rigore e della severità con cui i talebani trattano le donne e la distruzione della società afgana dopo anni di guerra. La sua guida, che si nasconde dietro ad una barba falsa, le fa notare che l'unico progresso tecnologico ammesso nel Paese è quello delle armi. Man mano che proseguono, Nafas registra le sue impressioni su un registratore portatile nascosto sotto il velo. Vede bambini spogliare cadaveri per sopravvivere, ragazzi che in una scuola coranica apprendono a memoria il Corano in arabo (pur non sapendolo parlare) e poi armano un AK-47, persone che lottano per avere un arto artificiale di cui potrebbero aver bisogno qualora finissero su un campo minato ed un dottore che esamina le pazienti donne attraverso un buco in un paravento, i sintomi delle quali vengono sempre riferiti da un accompagnatore o accompagnatrice.

Nafas non ritrova sua sorella. Quando la sua guida torna indietro, perché non se la sente di entrare a Kandahar, segue le indicazioni di una persona che si era appena fatto consegnare un paio di gambe artificiali dalla Croce Rossa. Nascosti da burqa i due si uniscono ad una festa nuziale che è improvvisamente interrotta dai talebani perché allietata da strumenti musicali e canzoni proibite dalla legge afgana. La sua guida viene scoperta e catturata. La pattuglia talebana concede a Nafas e ad altri partecipanti del corteo il permesso di continuare il cammino. Alla fine del film, Nafas si appresta a entrare in Kandahar al calare del sole. Nell'ultima scena del film, si intravede l'eclissi, il che può essere letto come un segno del fatto che la donna non sia riuscita a far sopravvivere la sorella.

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